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A Corto di Donne 2014 - VII Edizione

 

 

Lo scorso 13 aprile 2014, si è chiuso il sipario sulla VII edizione di “A Corto di Donne”. La rassegna di cortometraggi tutta al femminile si è svolta, anche questo anno, presso le Terme Stufe di Nerone

Importante è stata la partecipazione del pubblico, flegreo, ma non solo. Palpabile l’entusiasmo dei

partecipanti al concorso, presenti nei quattro giorni della rassegna.

Ѐ Maria Di Razza, responsabile tecnico, che, a sipario chiuso, ci racconta emozioni e sensazioni di questa avventura. Iniziata dieci anni fa, per volontà di Giuseppe Borrone, Aldo Mobilio e Rossana Maccario, ed arricchitasi in itinere, con Adele Pandolfi e Maria Di Razza, ha subito tre anni di fermo, per mancanza di fondi. Ѐ ripresa lo scorso anno, per volontà del Sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia.

I corti pervenuti sono stati 420, provenienti non solo dall’Italia, ma da tutto il mondo. Tra questi, ne sono stati selezionati 42, divisi in quattro categorie: animazionedocumentarifictionsperimentale.

A giudicare i lavori, una giuria tecnica, composta da professionisti del settore, ed una giovani, costituita da ragazzi, appartenenti agli istituti superiori flegrei. Otto premi in tutto, quattro per ogni giuria, più un nono, assegnato dallo staff di “A Corto di Donne”, al miglior cortometraggio italiano, scelto tra tutti i partecipanti.

Il punto di vista è quello delle donne. Questo “perché la volontà era quella di dare voce a queste, in un ambito lavorativo come la regia, in cui è ancora consistente la presenza maschile”, spiega Maria, “da qui i titolo: A Corto, come cortometraggio, ma non solo. Si vuole evidenziare anche il fatto che ce ne sono meno di quante ce ne dovrebbero essere”.

Alle prime edizioni pervennero soprattutto lavori locali, flegrei. Poi, gradualmente, si decise di “estendere il concorso a tutto il meridione. Arrivarono richieste da tutta Italia. Alla fine, ci chiedemmo: perché non estenderlo al mondo?”, racconta ridendo Maria, “fu subito successo! Paradossalmente, oggi, i lavori esteri sono diventati più di quelli italiani. Questo, in effetti, perché l’Italia è una goccia nel mondo”.

Tematiche drammatiche, raccontate con “delicatezza. C’è una leggerezza nell’occhio femminile, che riesce a raccontare anche i drammi con tenerezza. La nazionalità apporta variazioni alle problematiche, le caratterizza antropologicamente, ma la sensibilità femminile non è insita in una connotazione geografica”.

Di qualità i corti presenti alla rassegna. Le donne partecipanti provenivano dai 4 Continenti. Da loro, si sono pagate il volo. Arrivate nei Campi Flegrei hanno goduto dell’ospitalità degli stessi, rimanendone affascinate. Ognuna ha gioito per la vittoria dell’altra. Molte sono andate via con la promessa di ritornare nei Campi Flegrei. Magari a girare un film!

Gemma Russo & Marina Sgamato

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