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Racconti di Viaggio: le strade della mozzarella 2015

 

 

Non mi fido mai di me, quando devo essere io a dover guidare per raggiungere posti più o meno lontani. Per me i cartelli sono solo per chi già conosce la strada. Pazienza, ce la faremo a raggiungere Paestum! Questo ci diciamo io e Marina, durante i giorni che precedono lunedì 13 aprile 2015.

Ci attrezziamo, però! Partenza alle 9 del mattino, telefoni carichi per il gps, carica telefonino per la macchina acquistato, strada abbastanza studiata e forse capita, posate monouso da degustazione da utilizzare in qualche caseificio sulla via del ritorno, macchina fotografica, registratore e tanta voglia di partire.

 

Ci mettiamo in viaggio! Oltrepassiamo Capodichino, dirigendoci verso il primo svincolo. Seguiamo i cartelli, perché, nel frattempo, entrambi i telefoni sono con metà batteria ed il caricatore portatile ha l’attacco non adeguato alla mia auto. Ѐ semplice, direzione Battipaglia. In men che non si dica, procedendo a velocità sostenuta, arriviamo ad accarezzare dall’alto la Penisola Sorrentina. Ci fermiamo a Vietri. Marina scatta. Ci rimettiamo in viaggio. I cartelli aiutano e ci conducono per mano alla volta di Paestum, attraversando innumerevoli rotonde con altrettanti innumerevoli località. Campi sterminati fanno spaziare gli occhi. Ci gustiamo la primavera in una Terra diversa dalla nostra, alle porte del Cilento. Procedendo procedendo, il fiato improvvisamente si spezza ed emoziona. Ecco, guarda che c’è sulla destra!? Sono gli scavi. Accostiamo e ci fermiamo, per più di mezz’ora, a guardare incantate l’eleganza dei templi che, riempiendo l’illimitato spazio, accarezzano delicatamente l’azzurro del cielo. 

Ad un parcheggiatore abusivo napoletano, capitato lì chissà come, chiediamo informazioni per raggiungere l’albergo de “Le Strade della Mozzarella”.

Costeggiando le mura antiche, su di una stradina persa nello “splendido nulla”, tra gli alberi pieni di gemme, arriviamo a destinazione!

 

Il Roma del 16 aprile 2015

 

 

Ecco l’oro bianco in vetrina!

Si è conclusa ieri l’ottava edizione de “Le Strade della mozzarella”2015. L’evento, realizzato e curato da  Albert Sapere e Barbara Guerra, in collaborazione con il consorzio di tutela della mozzarella di bufala Campana dop, dopo aver fatto tappa a Parigi, Ginevra e Londra, ha terminato il proprio viaggio a Paestum, alle porte del Parco Nazionale del Cilento. 

 Due giorni di gusto, in cui la ristorazione d’autore ha sposato un prodotto d’eccellenza del Made in Italy di qualità.

A inaugurare e a chiudere questa edizione, sono stati gli chef Pino Cuttaia e Massimo Bottura. In due giorni, trentadue interventi congressuali , con altrettanti chef provenienti da tutta Europa , moderati da prestigiose firme della critica gastronomica internazionale. Confronto e dialogo sull’alta cucina. Interpretazioni eterogene e qualche volta di frontiera, di uno dei formaggi freschi più amati al mondo, la cui produzione, tipicamente campana, si concentra,  soprattutto, nelle province di Salerno e Caserta. Il prodotto diviene minimo comune denominatore dei piatti. Ѐ rielaborato secondo l’estro degli chef, partendo dalla propria natura artigianale, la cui rilevanza economica per l’agroalimentare campano è indiscussa e, quindi, da valorizzare e proteggere. Questo soprattutto in vista di Expo 2015, durante cui la mozzarella sarà protagonista, unitamente alla dieta mediterranea. 

Tra le interessanti interpretazioni del noto prodotto, insolita è stata quella di Matias Perdomo, nell’inedita “muffarella”. Lo chef uruguayano, che da molti anni vive a Milano, ha pensato ad un vero e proprio viaggio verso Nord del prodotto. Lo ha, allora, sottoposto a stagionatura, proprio come si fa per una toma di capra. Eresia? No, la sua è stata solo una costruttiva provocazione, per sottolineare l’eccellenza del prodotto di partenza.

 Il piano inferiore del Savoy Beach Hotel è stato interessato dai congressi, mentre il superiore dall’esposizione e dall’assaggio di prodotti d’eccellenza, quali pasta di Gragnano, pomodori campani, vitigni di qualità e olio dal gusto avvolgente. L’evento è stato chiuso dai grandi maestri della pizza napoletana, quali Francesco e Salvatore Salvo, Franco Pepe, Gennaro Nasti, Gino Sorbillo, Enzo Coccia e Ciro Salvo.

Le bollicine della serata sono state quelle di Bruno Paillard. L’eleganza dello champagne ha sposato meravigliosamente la bontà della mozzarella! 

Con un cucchiaino, Anna Chiavazzo, pasticciera de “Il Giardino di Ginevra”, a Casapulla, raccoglie l’ultima delle sue creazioni, porgendo il contenuto ai visitatori. Si chiama “Cuore del Sud”, creato appositamente per “Le Strade della Mozzarella”, evento svoltosi lo scorso 13 e 14 aprile 2015, a Paestum. L’occhio non può fare a meno d’apprezzarne la fattezza, curioso di conoscerne di più. Gli ingredienti alla base? Pomodorino del piennolo del Vesuvio e concentrato di latte di bufala, prodotto dall’azienda Mandara. Quest’ultima ha brevettato un sistema esclusivo di congelazione, a bassa temperatura, del latte condensato, ossia privato per 55% d’acqua. Ѐ nato, allora, Latterì Ristretto Frozen, con solo il 18% di grassi.

Ciò che il palato ha degustato, è stato strabiliante. Una sorta di cioccolatino, in cui la sensazione dolce e quella  salata sono in perfetto equilibrio. Morbido l’involucro esterno, con sentori di basilico, dolcemente cremoso. Questo approccia il palato, preparandolo al cuore, fatto con un pomodorino del piennolo nostrano candito, nello specifico varietà  “riccia di San Vito”, dalla polpa carnosa e scarna di semi. Piacevole il contrasto, dolce e acido al contempo, prodotto con materie prime d’eccellenza della nostra Campania Felix!

Sono le 17, quando ci rimettiamo in viaggio. L’idea è precisa: fermarci in un caseificio per degustare e acquistare della mozzarella da portare a casa. Abbiamo qualche nome in testa, il problema è “quanto lontani sono?”. E se chiedessimo la direzione al parcheggiatore dell’andata?!

Le indicazioni di questo saranno state anche giuste, ma tra destra e sinistra, sopra il sottopassaggio e sotto, telefonate improvvise e provvidenziali, ci siamo perse! Tra campi sterminati, coltivati con varietà del carciofo bianco di Paestum, ci siamo ritrovate su una strada di campagna, piena di fossi. Intorno poche case, sparse. Che fare? C’è un caseificio sulla strada e ci fermiamo lì. L’insegna dice “Caseificio Torricelle”. Eppure, questo nome non mi è nuovo! Entriamo nella struttura. Hanno una visita guidata in corso. Acquistiamo la mozzarella. Il casaro Michele e la signora Francesca improvvisano per noi una piccola degustazione in giardino, insieme all’altro gruppo. Facciamo due chiacchiere con Francesca. Scopriamo che il gruppo di ragazzi fuori sono dell’Università degli Studi di Scienze Enogastronomiche di Pollenzo. Di passaggio a Paestum, sono diretti in Basilicata. Guarda che combinazione! Si rimettono in viaggio. Lo facciamo anche noi…a presto!

Marina Sgamato & Gemma Russo

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Il Roma del 18 aprile 2015

“Cuore del Sud”, concentrato di Campania Felix

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