
le GemMarine
Passeggiate degustative a quattro mani
Meatin' Cuoco e Carbone
Mi siedo e sono già entusiasta. Sì, perché, per me, il primo ingrediente da assaporare, quando ci si accomoda in un posto nuovo, è proprio la seduta. Deve essere comoda.
A mio agio, spazio dal micro al macro, presente davanti agli occhi. Elegante e sinuoso nelle forme è ciò che apparecchia la tavola. Generoso il tovagliolo. Davvero molto bello è il piano del tavolo, dal cui legno massello trasuda profumo di natura.
Ma dove siamo? Ѐ Mercoledì 13 Novembre 2014. Siamo al Vomero, in via Timavo, alla presentazione per la stampa di “Meatin’ Cuoco e Carbone”, nuovo ristorante gastronomico a Napoli, nato dall’idea di tre giovani amici, Angelo Aruta, Luca Nappi, Giovanni Stanzione, il cui progetto porta la firma di Maurizio Cortese.
“Cuoco e Carbone”, ovvero cucina e braci. Questo è il concept innovativo di “Meatin’".
Carbone, perché è esclusivamente su carbone e barbecue Weber che sarà arrostita la carne.


Cuoco perché il percorso sensoriale del gusto sarà all’insegna della tradizione campana e completato dalla consulenza di un cuoco d’eccezione: Peppe Guida, Stella Michelin, la cui Osteria Nonna Rosa è una eccellenza a Vico Equense.
“Si tratta di un format diverso”, spiega Maurizio Cortese, “se volessimo circoscrivere questo posto nel termine Steak House, sarebbe una limitazione. Si tratta di un modo diverso di gestire la carne, innescando un progetto più ampio, che si avvale dell’apporto di Peppe Guida, per un locale in chiave moderna”.
Non più di cinquanta posti a sedere, distanziati con cura l’uno dall’altro. Cucina delimitata da una grossa vetrata, simile ad una quinta, nella quale si muove il giovane Paolo Cozzolino, formato dal noto maestro sorrentino.


Si inizia assaggiando ciò che è in carta. L’incipit è dato dagli antipasti di terra e di orto, accompagnato da Piedirosso 2013 di Agnanum. Poi, un solo primo piatto, firmato Peppe Guida: Delicato sorrentino.
Su un letto di pesto di basilico, è posizionato un mestolo di pasta mista del Pastificio dei Campi, condita con sugo di datterini gialli e parmigiano. La stratificazione è la seguente: pesto di basilico; mozzarella di Bufala a dadini; pasta mista con datterini e parmigiano. Tutto condito con olio extra- vergine d’oliva. Ma il segreto è nella freschezza data dal tocco del limone, che si coniuga delicatamente alla leggera e piacevole pepatura. La schiuma? Ѐ la stessa del cappuccino. Ѐ latte di Bufala.
All’ assaggio, sgrano gli occhi, quasi emozionata. Nello stesso momento, la mia espressione è sul viso degli altri commensali. Questo si ripete con il secondo: Battuto di giovenca irpina, con uovo biologico ad occhio di bue e tartufo nero di Bagnoli Irpino.

Sul secondo , il bicchiere è riempito con Aglianico di Fattoria La Rivolta.
Ѐ Luca Nappi a raccontare la “passione per il buon cibo, che qualche volta ci spinge a fare anche 200Km, pur d’assaggiare l’eccellenza. In comune, avevamo la voglia di fare qualche cosa insieme nell’ambito della ristorazione e la passione per la brace. Avevamo in mente proprio i tre Weber e la cucina a vista. Certo, eravamo novizi nel settore. Per questo, determinante è stato l’apporto di Maurizio Cortese, grazie al quale abbiamo conosciuto Peppe, e di Donatella Bernabò Silorata, che si occupa della comunicazione”.


Mentre il nocino ‘E Curti di Sant’Anastasia è degustato ai tavoli, insieme al panettone di Francesco Guida, ai biscotti alle noci e ai tocchetti di Foresta Gay Odin, ci soffermiamo con Maurizio sui vini in degustazione. Sono tutti campani. Due le cantine flegree coinvolte nell’iniziativa, Agnanum e Contrada Salandra, perché è “giusto che si parli del loro valore”, spiega Maurizio, “i vitigni flegrei sono preziosi. Non dimentichiamo che sono a piedefranco. Hanno grandi potenzialità. Si apprestano a conquistare il mercato”.
L’apertura al pubblico sarà il 21 Novembre 2014. Ci ritorneremo, perché non raccontabile è la sensazione che si ha degustando i piatti. La si deve provare e riprovare. Veramente!



Photo: Marina Sgamato Scritto: Gemma Russo