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Dalla Piscina Mirabilis ai prodotti del territorio. Viaggio breve nella provincia di Napoli

 

 

Stavolta, non proponiamo una ricetta nel senso lettele del termine, ma un modo di vivere con “lentezza” un territorio, assaporandone tutti gli ingredienti. Non si devono necessariamente fare lunghi viaggi per vedere cose nuove. Certo, anche quello non dispiace! Ma, determinante diviene il modo in cui si vivono i luoghi. 

Di certo, aveva ragione Proust quando diceva: Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Così, la scorsa domenica, ci siamo “accontentati”! Si fa per dire, perché abbiamo deciso di “gustare” archeologia ed enogastronomia  di una porzione di terra al nord di Napoli, i Campi Flegrei. Per molti, di sicuro sarà stata meta balneare. Stavolta, usciremo dalle solite rotte turistiche, visitando un sito “minore” e degustando peculiarità del territorio. A Bacoli, nei pressi della Villa Comunale, lasciamo l’auto e risaliamo le scale che portano al centro storico della cittadina. Su questa porzione di vulcano, costruzioni s’alternano a coltivazioni. Visitiamo Piscina Mirabilis. La conoscete?  

Approvvigionava la Classis Misenensis, divenuta Classis Praetoria Misenensis, la più importante flotta dell’Impero Romano, ormeggiata a Miseno. Terminata la visita, ci addentriamo nei vicoli stretti della centro storico, percorrendoli in silenzio, spogliandoci dalla modernità. I profumi del pranzo della domenica e un sopraggiunto languorino ci fanno recare nel luogo scelto per il pranzo presso il lago Fusaro, dove la famiglia Di Meo ha la propria cantina.. La Sibilla, questo il nome scelto perché i vigneti, a piede franco, sono posti, per lo più, di fronte al promontorio di Cuma. Oltre alle viti, coltivano la terra. Sono custodi di varietà e semi peculiari di questa terra vulcanica, come la cicerchia flegrea, piccolo legume schiacciato e spigoloso. 

Qui, in un lunga tavolata, come quelle di una volta, fava baiana, cicerchia flegrea, piselli Santa Croce e carciofi sono degustati nei manicaretti di Salvatore Di Meo. Le ricette sono quelle delle sue due nonne. Sapori antichi, carezzevoli nel piatto, sposano l’innovazione, quella fresca e giovane. In tavola, le pietanze sono accompagnate dai vini della cantina, spiegati da Vincenzo, versati da Mattia. In un solo giorno, ci si ritrova assorbiti nelle trame di un tempo genuino e meraviglioso! 

Costruita in periodo augusteo, è la più grande cisterna romana d’acqua potabile mai realizzata. Scavata nel tufo, con una capienza di  12.000 m cubi d’acqua, alta 15m, lunga 72 e larga 25. Sembra d’essere in una cattedrale gotica. La volta è a botte, sorretta da 48 pilastri, disposti in quattro file, a formare cinque navate.

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