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Lucciole in foresta

 

Ѐ questo il periodo in cui si possono incontrare nelle zone verdi, rigogliose naturalmente, e poco illuminate, le lucciole. A quanti di voi che state leggendo, sarà capitato di fermarsi ed osservare lo spettacolo offerto da questo piccolo insetto? Quanti si saranno trovati a farlo con la bocca aperta ed uno stupore fanciullesco? Quale sarà l’effetto in un bosco? E se il bosco in questione è quello di Cuma? Luogo magico questo, da  dove è partita la civiltà flegrea. Ѐ qui che inizia la nostra passeggiata degustativa, allettate dall’evento messo in atto da tre associazioni flegree: Gruppo Archeologico Kyme, Circolo Sub Baia, GeaVerde Escursioni

 

Lasciamo l’auto accanto alla stazione della Circumflegrea. Nel sacro silenzio della notte, percorriamo la stradina che passa ad di sotto dell’elefante scavato nella roccia. Il gioco di luci ed ombre offerto dalla notte e da una quasi luna piena rende tutto più suggestivo. Continuiamo a camminare, dirigendoci alla volta della lecceta. Tra le reti, lungo il sentiero già si iniziano a vedere le prime lucciole. All’entrata è una meraviglia di luci che ricordano quelle degli alberi di natale. Non riesce la macchina fotografica ad immortalarle immobili. Esse sono in continuo movimento e nella foto questo movimento assume le sembianze di una scia. Si devono vivere in silenzio, coscienti del fatto che l’unico ricordo che ci si può portare dietro è la sensazione di pace che lasciano dentro e l’immagine di incanto che resta negli occhi.     

 

 

 

Il bosco diviene incantato. Il silenzio è irreale. L’occhio si abitua al buio, si ambienta. Non c’è nulla da imparare o da insegnare, ci si affida all’esperienza. Questa si vive e matura all’interno di ognuno.     

Si calpesta lentamente il terreno, per sentire, con tutti i sensi, quanto la foresta ha da raccontare.

E, poi, inizia la danza, quella della lucciola, un coleottero, appartenente alla famiglia dei Lampiridi. Esse sono per la maggior parte alate: una caratteristica, questa, che le differenzia da altri insetti luminescenti della stessa famiglia. Si conoscono circa 2.000 specie di lucciola.

Sono dotate di appositi organi luminosi sotto l’addome. Gli insetti assimilano ossigeno e, all’interno di speciali cellule, lo uniscono con una sostanza chiamata luciferina per produrre luce fredda.

La luce delle lucciole è solitamente intermittente, e lampeggia secondo modalità uniche per ciascuna specie. Ogni tipo di intermittenza corrisponde a un segnale ottico che aiuta le lucciole a individuare potenziali partner.

Gli scienziati non sanno con esattezza in che modo gli insetti riescano ad accendere e spegnere la propria luce. Quest’ultima funge probabilmente anche da meccanismo di difesa, lanciando un chiaro segnale che mette in guardia dallo sgradevole sapore dell’insetto. Il fatto che anche le larve siano luminescenti dà sostengo a questa teoria. Le femmine depongono le uova a terra, dove le larve si sviluppano fino allo stato adulto. Le larve sotterranee si nutrono di vermi e lumache iniettando nelle vittime un fluido paralizzante. Gli adulti evitano questo tipo di preda e si nutrono generalmente di nettare o polline, anche se alcune lucciole non mangiano affatto.

Si torna a casa con una bella sensazione di pace e con una frase detta dalla guida che troviamo molto vera “Gli ipocriti sono come le lucciole, brillano ma non scaldano”. Vero!

Marina Sgamato & Gemma Russo 

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